Operazione Colomba in Palestina - 2024
Dal 2002 i volontari e le volontarie di Operazione Colomba sono presenti in Palestina, prima nella Striscia di Gaza, ad Al Qarara (Khan Younis), poi dal 2004 in Cisgiordania, nel villaggio di At-Tuwani (colline a sud di Hebron). Oggi più che mai, quindi, la presenza dei volontari di Operazione Colomba è essenziale: per tutelare l’incolumità degli abitanti palestinesi della zona, che vogliono solo vivere sulla propria terra.
Dal 2002 i volontari e le volontarie di Operazione Colomba sono presenti in Palestina, prima nella Striscia di Gaza, ad Al Qarara (Khan Younis), poi dal 2004 in Cisgiordania, nel villaggio di At-Tuwani (colline a sud di Hebron). Il legame con le persone conosciute a Gaza non si è comunque mai interrotto. Periodicamente, una delegazione di Operazione Colomba si reca in visita nella Striscia per monitorare la situazione e mantenere vive le relazioni.
Ad At-Tuwani, in Area C (sotto controllo civile e militare israeliano), la vita dei palestinesi si scontra con continue ingiustizie: demolizioni, arresti ingiustificati, raid militari e attacchi da parte di coloni e soldati segnano la quotidianità delle famiglie dell’area e di tutta la Palestina.
La presenza dei volontari è molto importante: monitorano giornalmente la scorta militare israeliana che accompagna i bambini palestinesi dei villaggi di Tuba e Maghayir al Abeed fino alla scuola di At-Tuwani; accompagnano contadini e pastori sui propri terreni a ridosso di colonie e avamposti; monitorano e denunciano i continui checkpoint, arresti, training militari e demolizioni che avvengono nell’area. Le denunce delle violazioni dei Diritti Umani sono possibili grazie a una continua documentazione (foto e video).
Negli ultimi anni la creazione di gruppi di giovani attivisti palestinesi coinvolti nelle stesse attività di monitoraggio, denuncia e accompagnamento (anche insieme ad attivisti israeliani), ha permesso ai volontari di Operazione Colomba di portare il proprio sostegno e la propria azione nonviolenta anche in altre aree della Palestina.
Il 4 maggio 2022 la Corte Suprema israeliana ha sancito, dopo più di 20 anni di contenzioso, l’espulsione della popolazione di 8 villaggi palestinesi dell’area Masafer Yatta (sempre colline a sud di Hebron) all’interno della cosiddetta “Firing Zone 918”. Pertanto, in qualsiasi momento l’esercito israeliano può eseguire la sentenza e demolire questi villaggi, lasciando senza casa più di 1200 persone.
Dal 7 ottobre 2023, con lo scoppio della guerra a Gaza, anche nella Masafer Yatta la situazione si è ulteriormente aggravata. I coloni, sostenuti dal governo israeliano, hanno ricevuto molte armi e la legittimazione ad usarle contro gli abitanti palestinesi dell’area (come spesso accade).
Inoltre, da ottobre 2023 in poi, gruppi di coloni hanno iniziato ad arrogarsi il diritto di evacuare interi villaggi di Area C: ad oggi almeno un migliaio di palestinesi sono stati costretti ad abbandonare le proprie case per salvare la vita.
Oggi più che mai, quindi, la presenza dei volontari di Operazione Colomba è essenziale: per tutelare l’incolumità degli abitanti palestinesi della zona, che vogliono solo vivere sulla propria terra.
You're doing the best you can, that's the real solidarity!
(State facendo del vostro meglio, questa è la vera solidarietà!)
- Ali, giovane palestinese
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Dal 2002 i volontari e le volontarie di Operazione Colomba sono presenti in Palestina, prima nella Striscia di Gaza, ad Al Qarara (Khan Younis), poi dal 2004 in Cisgiordania, nel villaggio di At-Tuwani (colline a sud di Hebron). Il legame con le persone conosciute a Gaza non si è comunque mai interrotto. Periodicamente, una delegazione di Operazione Colomba si reca in visita nella Striscia per monitorare la situazione e mantenere vive le relazioni.
Ad At-Tuwani, in Area C (sotto controllo civile e militare israeliano), la vita dei palestinesi si scontra con continue ingiustizie: demolizioni, arresti ingiustificati, raid militari e attacchi da parte di coloni e soldati segnano la quotidianità delle famiglie dell’area e di tutta la Palestina.
La presenza dei volontari è molto importante: monitorano giornalmente la scorta militare israeliana che accompagna i bambini palestinesi dei villaggi di Tuba e Maghayir al Abeed fino alla scuola di At-Tuwani; accompagnano contadini e pastori sui propri terreni a ridosso di colonie e avamposti; monitorano e denunciano i continui checkpoint, arresti, training militari e demolizioni che avvengono nell’area. Le denunce delle violazioni dei Diritti Umani sono possibili grazie a una continua documentazione (foto e video).
Negli ultimi anni la creazione di gruppi di giovani attivisti palestinesi coinvolti nelle stesse attività di monitoraggio, denuncia e accompagnamento (anche insieme ad attivisti israeliani), ha permesso ai volontari di Operazione Colomba di portare il proprio sostegno e la propria azione nonviolenta anche in altre aree della Palestina.
Il 4 maggio 2022 la Corte Suprema israeliana ha sancito, dopo più di 20 anni di contenzioso, l’espulsione della popolazione di 8 villaggi palestinesi dell’area Masafer Yatta (sempre colline a sud di Hebron) all’interno della cosiddetta “Firing Zone 918”. Pertanto, in qualsiasi momento l’esercito israeliano può eseguire la sentenza e demolire questi villaggi, lasciando senza casa più di 1200 persone.
Dal 7 ottobre 2023, con lo scoppio della guerra a Gaza, anche nella Masafer Yatta la situazione si è ulteriormente aggravata. I coloni, sostenuti dal governo israeliano, hanno ricevuto molte armi e la legittimazione ad usarle contro gli abitanti palestinesi dell’area (come spesso accade).
Inoltre, da ottobre 2023 in poi, gruppi di coloni hanno iniziato ad arrogarsi il diritto di evacuare interi villaggi di Area C: ad oggi almeno un migliaio di palestinesi sono stati costretti ad abbandonare le proprie case per salvare la vita.
Oggi più che mai, quindi, la presenza dei volontari di Operazione Colomba è essenziale: per tutelare l’incolumità degli abitanti palestinesi della zona, che vogliono solo vivere sulla propria terra.
You're doing the best you can, that's the real solidarity!
(State facendo del vostro meglio, questa è la vera solidarietà!)
- Ali, giovane palestinese
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