QUANDO È L'ULTIMO A DARE IL PASSO! (1)

3 anni, 1 mese fa

Quando si arriva in Capanna dalla strada , è facile sperare, almeno per un po', che resti invisibili agli occhi di tutti, mentre il desiderio profondo del animo é quello di essere riconosciuti, rispettati e amati. 

Molti di questi Amici, abituati ad avere poco, sembra chiedano scusa di esserci come di esistere! Vogliamo - come tutti -, anche negandolo a sè, sentirsi amati e scoprirsi amabili.

I poveri vanno piano e non hanno fretta. In genere sanno attendere qualcuno che voglia fermarsi e camminare con loro. 

 Ma è facile perdersi nelle cose da fare o da dare, e perdere poi ciò che davvero conta: un incontro profondo con loro; sprecare il dono sacro di una presenza, la sapienza nei gesti e nei silenzi, la nobile poesia nei racconti di vita, il dolore nel candore degli occhi o nei sorrisi velati.

 Il passo dei poveri è lento. Non ha troppe pretese. Non hanno molto da difendere. I poveri vanno piano e se abbiamo fretta ci lasciano andare ... 

QUANDO È L'ULTIMO A DARE IL PASSO! (2)

3 anni, 1 mese fa

 ... i poveri vanno piano per capire quanto davvero noi vogliamo camminare e restare con loro!

Penso a S.M. che lega da anni la sua vita ad una carrozzina e al rifiuto di soggiornare nel nostro Paese, e a quella strisciante tentazione di fare da soli e lasciarlo dov'e  ... "Non ti preoccupare, facciamo noi!". È la tentazione che si traveste da carità mentre a partire dalle piccole cose corriamo il rischio di creare ingiustizia, magari assistenza e non condivisione e dignità!

S. s'aspetta solo di essere coinvolto, stare in mezzo a noi, non importa cosa si fa, che si sbocciano patate o s'aprano le capsule del caffè, ma di restare in mezzo a noi ed essere riconosciuto per quello che è ... e senza nemmeno saperlo,  indicarci la migliore andatura per affrontare assieme la nostra quotidianità!

Possano essere sempre loro, i nostri Fratelli più svantaggiati, a segnare il nostro passo, e che l'andatura di tutti sia quella dell'ultimo tra loro.

Il povero va piano ed è lì che capisce  se vogliamo stare con lui ... e tanto rallentiamo per stargli accanto, tanto più ci insegnerà anche a prendere il volo ... a volare. 

Cos'è la Capanna? Una piazza col tetto sopra!

3 anni, 1 mese fa

Negli ultimi 3 anni sono passati da casa più di 200 amici abituati alla durezza della strada e della vita. La Capanna è spesso una sosta sul loro cammino e qui ritrovano il calore di una vera casa e la premura di una famiglia. Ho in mente tanti volti scolpiti dal freddo e dalla fatica, i passi incerti di chi non ha sicurezze, le preziose parole a tavola e i silenzi di chi non vuole condividere un dolore per timore di essere ferito! La Capanna è un luogo semplice dove i padroni di casa sono loro stessi: qui si rendono, per tutti noi, inconsapevoli maestri di vita. Penso a P. nella sua folta barba bianca ed il pullover a strisce che recita versi in prosa, e quando non è sereno restaura mobili in religioso silenzio! Penso a E. che per paura di attaccarsi troppo fa spesso il burbero e va via, per poi tornare chiedendo scusa a tutti e a sé! Penso a A. che a pochi anni - ed è ancora un ragazzino - si è trovato il coltello del padre piantato nella schiena e, nonostante tutto, cerca sempre di sorridere.

Grazie di cuore per la vostra generosità

3 anni, 1 mese fa

Con le donazioni arrivate finora abbiamo potuto sostituire la vecchia lavastoviglie, il frigorifero, il forno, abbiamo imbiancato tutte le pareti e acquistato attrezzi da giardinaggio che ci hanno permesso di costruire un bellissimo orto e un pollaio. Chi vive in Capanna, sente di essere in un terreno sacro, sul quale Dio cammina e fedelmente rimane al passo dei poveri... e prendersi cura della terra e dei frutti che il Signore ci dona è una cosa meravigliosa per la dignità dell'uomo.
Grazie per quello che avete fatto, speriamo di trovarvi ancora al nostro fianco per riuscire a raggiungere insieme l'obiettivo per concludere i lavori nella Capanna.