Un regalo speciale per la Casa Famiglia “San Giovanni Bosco”

Questa casa è sempre stata aperta a chiunque ne aveva bisogno, permettendo a ognuno di trovare i suoi spazi, sicurezza, calore familiare. 26 anni, però, iniziano ad essere tanti per una casa. Ecco perché oggi la Casa Famiglia di Faenza “San Giovanni Bosco”, della Comunità Papa Giovanni XXIII, ha bisogno di lavori di manutenzione e sistemazione, per continuare ad accogliere con amore e cura. Facciamole un regalo per i suoi 26 anni di vita, festeggiamo insieme il suo compleanno e aiutiamola!

Un regalo speciale per la Casa Famiglia “San Giovanni Bosco”

Questa casa è sempre stata aperta a chiunque ne aveva bisogno, permettendo a ognuno di trovare i suoi spazi, sicurezza, calore familiare. 26 anni, però, iniziano ad essere tanti per una casa. Ecco perché oggi la Casa Famiglia di Faenza “San Giovanni Bosco”, della Comunità Papa Giovanni XXIII, ha bisogno di lavori di manutenzione e sistemazione, per continuare ad accogliere con amore e cura. Facciamole un regalo per i suoi 26 anni di vita, festeggiamo insieme il suo compleanno e aiutiamola!

La Casa Famiglia “San Giovanni Bosco” di Faenza, della Comunità Papa Giovanni XXIII, ha spento ben 26 candeline. Era il 1994 quando Giovanni ha scelto di diventare “babbo” di chi è solo e di dare vita ad una casa in cui la tristezza lascia il posto alla fiducia e all’amore.
Tantissimi hanno trovato nella sua casa un riparo, un posto sicuro in cui vivere, e in lui una famiglia. Per i ragazzi e adulti con disabilità o provenienti da situazioni di disagio, Giovanni è un papà, un fratello, uno zio, un amico su cui poter contare e che per 26 anni non ha mai fatto mancare il suo amore, la sua fiducia, il suo sostegno a chiunque li cercasse.
La giornata è quella di ogni altra famiglia e ognuno è impegnato secondo le proprie capacità: c’è chi va a scuola, chi ai tirocini lavorativi, chi ai centri diurni. Come in molte famiglie, è il momento della cena quello in cui ci si ritrova e ognuno racconta, a modo suo, le avventure della giornata.
Una storia che si ripete molto simile, giorno dopo giorno, fino all’arrivo del Covid-19, che ha stravolto questa quotidianità e quella di tutti noi.
Sospendere le normali attività, stare tutti in casa, limitare i contatti con le altre persone è stato fonte di fortissimo disagio per i ragazzi accolti. Insieme a Giovanni vivono 8 persone: ragazzi e ragazze con storie difficili alle spalle o con gravi disabilità psichiche e fisiche. Proprio per questi ultimi la routine quotidiana è molto importante perché su questa si basa la loro serenità e l’emergenza sanitaria in corso ha messo a dura prova l’equilibrio di tutta la famiglia.
Molti di loro non dormivano bene nei mesi più bui della pandemia e non capivano pienamente cosa stava accadendo. Ancora oggi, quando il tempo lo permette si va all’aperto, nelle campagne vicine, per delle lunghe passeggiate, ma la maggior parte delle ore si trascorrono tra le mura di casa, ascoltando musica, giocando a carte o a giochi da tavolo.
Sfortuna vuole che proprio in questo periodo particolare, in cui siamo costretti in casa molto più del solito, vari elettrodomestici, fondamentali per le attività in casa, si sono rotti o hanno iniziato a non funzionare bene: la lavastoviglie, la lavatrice e anche la televisione. Il danno più importante, poi, è stato ai sanitari dei bagni, che non ci aspettavamo dessero problemi proprio ora.
Una spesa improvvisa per la Casa Famiglia e per la Comunità, che provvede ai bisogni di tutte le case famiglia e le persone accolte, in tutta Italia.

È stato necessario sostituire tutto, non si poteva rimandare, e data l’urgenza i lavori in casa sono iniziati subito. Adesso però chiediamo il vostro aiuto per  coprire questa spesa che non potevamo prevedere. Festeggiamo insieme il compleanno della Casa Famiglia “San Giovanni Bosco” e facciamo a Giovanni e a tutti i suoi ragazzi un regalo sincero e concreto, con una donazione!

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La Casa Famiglia “San Giovanni Bosco” di Faenza, della Comunità Papa Giovanni XXIII, ha spento ben 26 candeline. Era il 1994 quando Giovanni ha scelto di diventare “babbo” di chi è solo e di dare vita ad una casa in cui la tristezza lascia il posto alla fiducia e all’amore.
Tantissimi hanno trovato nella sua casa un riparo, un posto sicuro in cui vivere, e in lui una famiglia. Per i ragazzi e adulti con disabilità o provenienti da situazioni di disagio, Giovanni è un papà, un fratello, uno zio, un amico su cui poter contare e che per 26 anni non ha mai fatto mancare il suo amore, la sua fiducia, il suo sostegno a chiunque li cercasse.
La giornata è quella di ogni altra famiglia e ognuno è impegnato secondo le proprie capacità: c’è chi va a scuola, chi ai tirocini lavorativi, chi ai centri diurni. Come in molte famiglie, è il momento della cena quello in cui ci si ritrova e ognuno racconta, a modo suo, le avventure della giornata.
Una storia che si ripete molto simile, giorno dopo giorno, fino all’arrivo del Covid-19, che ha stravolto questa quotidianità e quella di tutti noi.
Sospendere le normali attività, stare tutti in casa, limitare i contatti con le altre persone è stato fonte di fortissimo disagio per i ragazzi accolti. Insieme a Giovanni vivono 8 persone: ragazzi e ragazze con storie difficili alle spalle o con gravi disabilità psichiche e fisiche. Proprio per questi ultimi la routine quotidiana è molto importante perché su questa si basa la loro serenità e l’emergenza sanitaria in corso ha messo a dura prova l’equilibrio di tutta la famiglia.
Molti di loro non dormivano bene nei mesi più bui della pandemia e non capivano pienamente cosa stava accadendo. Ancora oggi, quando il tempo lo permette si va all’aperto, nelle campagne vicine, per delle lunghe passeggiate, ma la maggior parte delle ore si trascorrono tra le mura di casa, ascoltando musica, giocando a carte o a giochi da tavolo.
Sfortuna vuole che proprio in questo periodo particolare, in cui siamo costretti in casa molto più del solito, vari elettrodomestici, fondamentali per le attività in casa, si sono rotti o hanno iniziato a non funzionare bene: la lavastoviglie, la lavatrice e anche la televisione. Il danno più importante, poi, è stato ai sanitari dei bagni, che non ci aspettavamo dessero problemi proprio ora.
Una spesa improvvisa per la Casa Famiglia e per la Comunità, che provvede ai bisogni di tutte le case famiglia e le persone accolte, in tutta Italia.

È stato necessario sostituire tutto, non si poteva rimandare, e data l’urgenza i lavori in casa sono iniziati subito. Adesso però chiediamo il vostro aiuto per  coprire questa spesa che non potevamo prevedere. Festeggiamo insieme il compleanno della Casa Famiglia “San Giovanni Bosco” e facciamo a Giovanni e a tutti i suoi ragazzi un regalo sincero e concreto, con una donazione!

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