Ma insomma... a te t'importa?

"Ma insomma, i nemici, a te t'importa?" Sono le parole fragili e innocenti che Vasìli, piccolo personaggio di un romanzo (L. Martini, Addio al pianeta Terra), rivolge a un altro bambino, Theo. Loro sarebbero nemici nella guerra che li divide, eppure sono diventati amici. Gli occhi di un bambino non sanno guardare l'altro con lo stesso sguardo dei grandi, quello sguardo capace a volte di generare diffidenza e paura, odio e divisioni. Gli occhi di un bambino guardano l'altro come fosse il proprio specchio e nell'altro vedono quello che lui stesso è: un essere umano con i medesimi sogni, bisogni e desideri.È il mondo degli adulti che crea l'odio e le guerre, e i bambini troppo spesso ne sono vittime. Come i figli di O. e A., nati in un campo profughi in Libano, sradicati da una (un tempo) bellissima terra che avrebbe dovuto essere la loro casa – la Siria – e privati dei loro sogni. La rete Santa Venerina Abbraccia La Siria, raccogliendo il testimone dal progetto dei corridoi umanitari promosso dalla Comunità di Sant'Egidio, si è presa l'impegno di accompagnare O. e A. e i loro figli nel loro inserimento nel nostro territorio. Documenti, una casa, un lavoro, la salute,  la scuola, degli amici e magari la musica, lo sport e poi dei sogni... quelle cose che a noi sembrano scontate, eppure non per tutti lo sono.E allora ti chiedo: a te t'importa? Se come a Theo e Vasìli non ti importano i nemici, ma ti importa l'umanità, dacci una mano. Basta un piccolo contributo. Una goccia può dissetare chi acqua non ne ha.Grazie.

Ma insomma... a te t'importa?

Raccolta fondi di Elisa Bedoni

"Ma insomma, i nemici, a te t'importa?" Sono le parole fragili e innocenti che Vasìli, piccolo personaggio di un romanzo (L. Martini, Addio al pianeta Terra), rivolge a un altro bambino, Theo. Loro sarebbero nemici nella guerra che li divide, eppure sono diventati amici. Gli occhi di un bambino non sanno guardare l'altro con lo stesso sguardo dei grandi, quello sguardo capace a volte di generare diffidenza e paura, odio e divisioni. Gli occhi di un bambino guardano l'altro come fosse il proprio specchio e nell'altro vedono quello che lui stesso è: un essere umano con i medesimi sogni, bisogni e desideri.

È il mondo degli adulti che crea l'odio e le guerre, e i bambini troppo spesso ne sono vittime. Come i figli di O. e A., nati in un campo profughi in Libano, sradicati da una (un tempo) bellissima terra che avrebbe dovuto essere la loro casa – la Siria – e privati dei loro sogni. La rete Santa Venerina Abbraccia La Siria, raccogliendo il testimone dal progetto dei corridoi umanitari promosso dalla Comunità di Sant'Egidio, si è presa l'impegno di accompagnare O. e A. e i loro figli nel loro inserimento nel nostro territorio. Documenti, una casa, un lavoro, la salute,  la scuola, degli amici e magari la musica, lo sport e poi dei sogni... quelle cose che a noi sembrano scontate, eppure non per tutti lo sono.

E allora ti chiedo: a te t'importa? Se come a Theo e Vasìli non ti importano i nemici, ma ti importa l'umanità, dacci una mano. Basta un piccolo contributo. Una goccia può dissetare chi acqua non ne ha.

Grazie.

750 €

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La raccolta fondi sostiene il progetto: Ricominciare lontano dalla guerra
Obiettivo totale del progetto: 6.000 €

Zeyd e sua moglie Aidha, fuggiti dalla guerra in Siria, hanno vissuto 8 lunghi anni nel campo profughi di Tel Abbas, in Libano, insieme ai loro 4 bambini. Oggi, grazie ai corridoi umanitari avviati dalla Comunità Papa Giovanni XXIII e da altre realtà, sono arrivati a Santa Venerina, piccola cittadina siciliana che li accompagnerà nel loro percorso di integrazione. Aiutali a ricominciare una nuova vita con dignità e fiducia nel futuro!

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