Un aiuto per sopravvivere

La vita nel campo profughi di Lesbo, in Grecia, è una battaglia quotidiana per la sopravvivenza. I volontari della Comunità Papa Giovanni XXIII hanno scelto di partire per aiutare concretamente le donne, gli uomini e i bambini che vivono in questo luogo dimenticato, fatto di tende fatiscenti, degrado e sporcizia. Il primo soccorso avviene con la distribuzione di generi alimentari, vestiti, coperte, articoli per l’igiene personale e medicinali.Nel campo il cibo viene spesso distribuito solo 1 volta al giorno, in vaschette monodose e la mancanza di acqua corrente e servizi igienici adeguati costringe le persone a lavarsi in mare. Le difficoltà della vita al campo causano a uomini, donne ma soprattutto a bambini, malnutrizione e scarsa igiene che possono provocare problemi salutari molto gravi. Poi di notte, quando in tenda la temperatura scende, si congela. In pochi, come unica debole fonte di calore, hanno una piccola stufa elettrica, ma il suo utilizzo all’interno delle tende è pericoloso e causa di incendi. Ci sono madri e padri che hanno visto i propri figli morire tra le fiamme nel tentativo di scaldarsi. Non possiamo distogliere lo sguardo. Portare beni di prima necessità è un’urgenza così come sostenere le spese di assistenza legale per tutelare i diritti calpestati in questo pezzo d'Europa. Queste persone scampate alla miseria e alla guerra hanno bisogno di noi, hanno bisogno di te, ora. Insieme possiamo proteggerli e non c’è tempo da perdere. Grazie.

Un aiuto per sopravvivere

La vita nel campo profughi di Lesbo, in Grecia, è una battaglia quotidiana per la sopravvivenza. I volontari della Comunità Papa Giovanni XXIII hanno scelto di partire per aiutare concretamente le donne, gli uomini e i bambini che vivono in questo luogo dimenticato, fatto di tende fatiscenti, degrado e sporcizia. Il primo soccorso avviene con la distribuzione di generi alimentari, vestiti, coperte, articoli per l’igiene personale e medicinali.

Nel campo il cibo viene spesso distribuito solo 1 volta al giorno, in vaschette monodose e la mancanza di acqua corrente e servizi igienici adeguati costringe le persone a lavarsi in mare. 

Le difficoltà della vita al campo causano a uomini, donne ma soprattutto a bambini, malnutrizione e scarsa igiene che possono provocare problemi salutari molto gravi. Poi di notte, quando in tenda la temperatura scende, si congela. In pochi, come unica debole fonte di calore, hanno una piccola stufa elettrica, ma il suo utilizzo all’interno delle tende è pericoloso e causa di incendi. Ci sono madri e padri che hanno visto i propri figli morire tra le fiamme nel tentativo di scaldarsi. 


Non possiamo distogliere lo sguardo. Portare beni di prima necessità è un’urgenza così come sostenere le spese di assistenza legale per tutelare i diritti calpestati in questo pezzo d'Europa. Queste persone scampate alla miseria e alla guerra hanno bisogno di noi, hanno bisogno di te, ora. 

Insieme possiamo proteggerli e non c’è tempo da perdere. Grazie.



6.520 €

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La raccolta fondi sostiene il progetto: Ho un Fratello a Lesbo che mi aspetta
Obiettivo totale del progetto: 58.900 €

Migliaia di uomini, donne e bambini scappati da guerre e miseria, arrivano al campo profughi di Lesbo, in Grecia, con la speranza di un nuovo inizio ma qui scoprono solo altra sofferenza. La Comunità Papa Giovanni XXIII ha scelto di essere a Lesbo per condividere il dramma di questa umanità, per dare voce a queste persone inascoltate. La presenza dei volontari della Comunità e di Operazione Colomba (corpo nonviolento di pace della Comunità) e l’accoglienza nella casa famiglia di Atene è indispensabile: aiutaci ad essere presenti a fianco di uomini, donne e bambini che soffrono in un silenzio disperato. Loro hanno bisogno di noi, ora.

APG23

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