Insieme per ritrovarsi persone

Ciao, sono Elona e da giugno mi trovo sull’isola di Lesbo, in Grecia, come volontaria di Operazione Colomba, il corpo nonviolento di pace della Comunità Papa Giovanni XXIII.Ogni giorno mi relaziono con persone che scappano da paesi in guerra o dove la loro vita è in estremo pericolo. Affrontano un viaggio rischioso pur di raggiungere la tanta agognata Europa, nella speranza di trovare la pace e i diritti negati.Eppure l’Europa, la paladina dei diritti, si trasforma in una prigione per queste persone. Vivono in campi chiusi, sorvegliati e controllati. In tende di plastica dove in inverno il freddo ti penetra nelle ossa e in estate il caldo ti soffoca il respiro. La maggior parte di queste persone sono bambini i quali non sanno cosa significa vivere in una casa. Lo stare qua mi permette di incontrali, di riconoscerli e riconoscermi in loro, di sentire le loro storie e le ingiustizie che subiscono, ma soprattutto mi permette di condividere un pezzo di vita. Insieme si ride, si piange, si chiacchiera, ci si guarda negli occhi e ci si abbraccia per ritrovarsi interi. Insieme si cerca di trovare una soluzione ai problemi quotidiani, all’assenza di cibo, ai problemi di salute, a quelli legali… insieme si costruisce un nuovo modo per ritrovarsi persone. Il tuo aiuto è importante per continuare con la nostra presenza e sostenere i rifugiati nei loro bisogni.Aiutami a portare avanti questo progetto per me molto importante!Grazie per il tuo aiuto!

Insieme per ritrovarsi persone

Raccolta fondi di Elona Aliko

Ciao, sono Elona e da giugno mi trovo sull’isola di Lesbo, in Grecia, come volontaria di Operazione Colomba, il corpo nonviolento di pace della Comunità Papa Giovanni XXIII.


Ogni giorno mi relaziono con persone che scappano da paesi in guerra o dove la loro vita è in estremo pericolo. Affrontano un viaggio rischioso pur di raggiungere la tanta agognata Europa, nella speranza di trovare la pace e i diritti negati.

Eppure l’Europa, la paladina dei diritti, si trasforma in una prigione per queste persone. Vivono in campi chiusi, sorvegliati e controllati. In tende di plastica dove in inverno il freddo ti penetra nelle ossa e in estate il caldo ti soffoca il respiro. La maggior parte di queste persone sono bambini i quali non sanno cosa significa vivere in una casa.


Lo stare qua mi permette di incontrali, di riconoscerli e riconoscermi in loro, di sentire le loro storie e le ingiustizie che subiscono, ma soprattutto mi permette di condividere un pezzo di vita. Insieme si ride, si piange, si chiacchiera, ci si guarda negli occhi e ci si abbraccia per ritrovarsi interi.

Insieme si cerca di trovare una soluzione ai problemi quotidiani, all’assenza di cibo, ai problemi di salute, a quelli legali… insieme si costruisce un nuovo modo per ritrovarsi persone.


Il tuo aiuto è importante per continuare con la nostra presenza e sostenere i rifugiati nei loro bisogni.

Aiutami a portare avanti questo progetto per me molto importante!

Grazie per il tuo aiuto!

4.316 €

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3.500 €
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La raccolta fondi sostiene il progetto: Ho un Fratello a Lesbo che mi aspetta
Obiettivo totale del progetto: 58.900 €

Migliaia di uomini, donne e bambini scappati da guerre e miseria, arrivano al campo profughi di Lesbo, in Grecia, con la speranza di un nuovo inizio ma qui scoprono solo altra sofferenza. La Comunità Papa Giovanni XXIII ha scelto di essere a Lesbo per condividere il dramma di questa umanità, per dare voce a queste persone inascoltate. La presenza dei volontari della Comunità e di Operazione Colomba (corpo nonviolento di pace della Comunità) e l’accoglienza nella casa famiglia di Atene è indispensabile: aiutaci ad essere presenti a fianco di uomini, donne e bambini che soffrono in un silenzio disperato. Loro hanno bisogno di noi, ora.

APG23

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